martedì 29 gennaio 2008

LA SOLITA IPOCRISIA E LA SOLITA INFORMAZIONE SENZA TESTA

Ho letto, nei giorni scorsi, fiumi di parole sul povero Oscar Pistorius. Grandi firme del giornalismo sportivo, che si sono scervellate per sostenere o meno il "doping tecnologico" del velocista con le gambe di carbonio. Alla fine, però, Iaaf e Cio sono state rigidissime: Pistorius non correrà le prossime Olimpiadi.
Quello che non hanno capito i miei colleghi, che ormai fanno solo i "cronisti", non i giornalisti (tutti sudati per raccogliere questa o quella "stilla" dell'opinionista di turno) è che qui ci sono in ballo le pressioni del mondo delle sneaker.
E' inutile che ci prendiamo in giro. Pistorius non porta le calzature da corsa e non va bene per chi le produce.
Questa è la verità, non ci prendiamo in giro. Ai miei colleghi: continuate a fare solo i cronisti, forse è meglio.
Ma il giornalismo è indagine, analisi, riflessione, non è solo il mero racconto dei fatti. Quello era il giornalismo di 50 anni fa, oggi non va più bene.
Non vi meravigliate poi se da due anni non firmate il contratto.
Il caso Pistorius è solo l'iceberg di una situazione che va avanti da anni. Quando arriveremo che non ci saranno più i contributi per l'editoria, allora vedrete quanti giornalisti cercheranno di trasformarsi in "gazzelle" per un tozzo di pane. Ma, ormai, sarà troppo tardi. Riaccendete il cervello o cambiate mesterie. Perchè se un giornalista economico vi deve dire come si lavora nel vostro settore siete proprio alla frutta.
Fatevi qualche conferenza stampa di meno (di solito inutili) e qualche riflessione di più di fronte al pc. Anche se non sicuro che sortirebbe chissà quale effetto. Ormai siete i rappresentanti di un giornalismo che esiste solo in Italia.

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