sabato 12 gennaio 2008

OK CON LA "MONNEZZA", MA IL PAESE E' ALLA DERIVA

Il bello dell'Italia è che basta un Mondiale vinto, il caso della "monnezza" in Campania per far dimenticare alla gente che ci sono anche altri problemi da risolvere. Come, per esempio, quello della "governabilità" del Paese.
Il nostro Stato è ormai alla deriva da molti anni, non solo da quando è arrivata la Sinistra, ma sicuramente i simpatici "governanti" di color rosso hanno dato l'ultima spallata.
Non vorrei che con tutte queste cose qualcuno (da Romano Prodi in giù) si dimenticasse che il Paese deve comunque essere governato. Altrimenti si dimetta e proviamo qualche altro "fenomeno". Almeno non vedremo sempre le stesse facce...
Mi raccomando, perchè altrimenti la monnezza potrebbe un giorno arrivare anche a Montecitorio. Se è arrivata in Sardegna, perché non può arrivare anche alle Camere. Anche il Parlamento alla fine è un sito. Anzi potrebbe almeno servire come base di stoccaggio.

PARLANDO DI COSE SERIE - IL TEMA DELL'ABORTO

Ricevo dall'amico Ermanno un report sul tema dell'aborto. Non ho le competenze tecniche (al di là del mio pensiero come uomo e come cattolico) per addentrarmi in un territorio minato, ma ci sono dei dati che sono inconfutabili e meritano una attenta riflessione da parte di tutti.
Buona lettura


Legge 194/78: Politici distanti dalla realtà

Folte schiere di politici emettono quotidianamente giudizi sulla laicità, efficacia e modernità della Legge 194/78. Si ergono a strenui difensori di tale Legge o convinti revisionisti.

Molte delle discussioni in atto in questi giorni mostrano che i piu’ ignorano i termini concreti del problema. Discussioni teoriche che manifestano che, anche su questo aspetto, molti politici “parlano”, spesso, senza cognizioni di causa. Non solo, come miopi dinanzi al problema piu’ generale non colgono gli aspetti fondamentali di una emergenza ben piu’ ampia.

Parto evidenziando alcune peculiarità del problema specifico per poi illustrare quello che per una Classe Politica degna di questo nome dovrebbe rappresentare il problema centrale su cui attivare un serio dibattito, ovvero, l’art. 1 della medesima legge “Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio”.

La Situazione

Sarebbe sufficiente analizzare la natura del campione di pazienti che si rivolgono alle Aziende Ospedaliere per ricorrere all’aborto, per osservare che il fenomeno del nostro tempo assume connotazioni molto specifiche; nelle province italiane medio-grandi si osserverebbe che:

- una quota significativa di coloro che abortiscono ricorrono a tale pratica piu’ volte nel corso della loro vita. Per tale Gruppo di persone l’aborto costituisce (per cultura) una alternativa alla contraccezione;
- una quota significativa di donne che ricorrono all’aborto sono straniere (in alcune realtà rappresentano oltre il 50% del totale degli aborti effettuati)
- le donne italiane che ricorrono all’aborto sono in prevalenza molto giovani (sotto i 25 anni) e spesso impreparate ed inconsapevoli sul significato dell’aborto e sulle sue implicazioni
- una quota minoritaria, minorenni principalmente italiane, ricevono forti pressioni da parte dei rispettivi genitori affinché abortiscano

Per tutte le categorie in questione risulta evidente il ruolo cruciale che riveste una completa informativa in merito all’aborto, nonché, alle eventuali alternative possibili.
Per ciascun Gruppo, dovrebbero essere messe a punto misure peculiari affinché l’aborto diventi una scelta consapevole, una via di uscita emergenziale (non certo una prassi).
Si potrebbe a tal fine istituire la propedeuticità di un“percorso informativo”, da dovere seguire prima di potere richiedere l’effettuazione dell’aborto stesso.
Tra le alternative presentate in tale“percorso informativo” dovrebbero essere concesse alcune opzioni, tra le quali:
- la possibilità di portare a termine la gravidanza, attraverso un supporto di tipo economico (quando necessario) e di tipo psicologico;
- la possibilità per la neo-mamma di scegliere all’atto della nascita se mantenere la maternità del figlio o concederne l’adozione;
- la possibilità per la neo-mamma di ricevere assistenza anche dopo la nascita del bambino, con misure di natura economica (quando necessario), assistenziale (e.g. personale part-time che aiuti in casa la neo-mamma), nonché, di carattere psicologico

Per scoraggiare il ricorso alla pratica degli aborti ripetuti come prassi dell’interruzione di gravidanza alternativa alla contraccezione, si dovrebbero immaginare, oltre al “percorso informativo” propedeutico, altre forme di comunicazione e supporto mirati.
Un ulteriore intervento dovrebbe essere messo in atto a livello scolastico. Gli interventi formativi di “Educazione Sanitaria”, dovrebbero illustrare oltre agli aspetti relativi ai metodi di contraccezione, anche l’anatomia del feto, la tecnica chirurgica dell’aborto, nonché, enunciare le garanzie e gli strumenti previsti dalla Legge a supporto della maternità.

Per misurare l’entità del fenomeno “aborti”, inoltre, non è sufficiente misurare il numero di aborti nel tempo per forse affermare che gli aborti sono diminuiti (dall’entrata in vigore della legge), piuttosto, risulta essere necessario verificare che il rapporto (numero di aborti)/(bimbi nati) sia effettivamente diminuito nel tempo (fattore natalità).


Il Problema nella sua interezza

Il problema sui nascituri che la Classe Politica deve prepararsi ad affrontare, dovrebbe riguardare le ragioni di una scelta compiuta a monte dalla società italiana: quella di non generare progenie, di negarsi un futuro.
Essa va ben oltre la scelta sul destino del nascituro: la scelta è compiuta molto prima essendo dettata dall’intenzione di non generare alcuna progenie.
Tale scelta è frutto dell’esperienza dei cittadini italiani maturata negli ultimi decenni della nostra democrazia.

Una democrazia è tale quando fa propria la difesa delle fasce piu’ deboli.
La maternità non è stata difesa, le neo-mamme neppure.

La Classe Politica ha brillato per la sua inazione: assenza di misure di supporto significative destinate ai genitori, carenza di strutture sufficienti ed adeguate per accogliere i piu’ piccoli, difficoltà per la donna di vivere la condizione di madre in presenza di un’attività lavorativa, difficoltà per le neomamme ad accedere ad un contratto part-time, crescente insicurezza della persona fisica, mancanza di speranza per il futuro. L’art 5 della medesima Legge già sanciva che il consultorio e la struttura socio-sanitaria avrebbe dovuto “…aiutare a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza…. di metterla in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre”. Propositi rimasti privi di concretezza.

A questo si è aggiunta la connotazione negativa associata alla condizione di “genitori”, la cultura dell’io (egocentrismo), i disvalori propinati dalla società dei media (Televisione), l’offuscarsi del valore della vita e quindi delle “nuove vite”, i nascituri.

Agli aborti registrati, quante altre “nascite” non hanno luogo perché i cittadini scelgono di negarsi l’esperienza della maternità o paternità in quanto non ritengano di riuscire a garantire condizioni di vita positive per il nascituro?

Sono questi i temi che la Classe Politica dovrebbe discutere nel caso si cimentasse ad affrontare in modo serio il tema delle “nascite”. L’eventuale revisione della 194 assumerebbe un significato diverso, piu’ consono al tema generale del diritto alla “vita” , ovvero, a quello che sta a monte, quello di garantire a tutti i cittadini di essere liberi di decidere liberamente se generare o meno una nuova “vita”.

IL VALZER DELLA MONNEZZA

Come risolvere il problema della "monnezza" in Campania? Facendola girare per tutta Italia e scaricandola con la forza nonostante l'opposizione della gente. Questo Governo si sta scavando la fossa da solo e nemmeno più se ne accorge.
Soprattutto sta diventando tanto simpatico al cosiddetto popolino, con particolare attenzione nel Sud.
Mi chiedo con che facce si presenteranno alle elezioni politiche (speriamo quanto mai prossime) personaggi come Prodi, Bassolino, Pecoraro Scanio. Mi chiedo infine cosa prometteranno alla gente visto che non sono più persone con una credibilità (in generale), figuriamoci se a livello politico.

UN DUBBIO AMLETICO SUI PRESIDENTI DI CALCIO

Forse sarò scemo, ma ho letto con attenzione i dati di bilancio dell'Inter F.c., campione d'Italia in carica. Ha debiti per 206 milioni di euro. Delle due l'una: o sta succedendo qualcosa di strano nell'Inter che noi poveri mortali non possiamo conoscere o c'è qualcosa che non va.
Soprattutto quando vediamo che gli stessi presidenti dei club di calcio (a partire dallo stesso Moratti) sono imprenditori di successo nella vita di tutti i giorni con le loro aziende. Mi chiedo: come è possibile che quando sono appunto seduti sulle poltrone dei loro business privati producono soldi con la pala e poi quando entrano nello stadio per gestire la propria squadra combinano questi buchi? Non sarà, forse, per pagare meno tasse proprio sui fatturati delle loro aziende?
Ma che brutte idee certe volte che mi vengono...Sono proprio cattivo!

venerdì 11 gennaio 2008

E ARRIVO' IL PC PER L'ESAME DI STATO DA GIORNALISTI PROFESSIONISTI

"E alla fine i nostri eroi vinsero il coniglietto...".
Potrebbe essere riassunto così il risultato dell'ODG Nazionale, che si gloria sui giornali italiani di aver introdotto l'utilizzo del pc all'esame di Stato per diventare "giornalista professionista".
A dir la verità la "novità" non è ancora operativa (da Milano si parla della sessione di aprile), ma ormai è "legge".
Nel mentre tutti i 25 mila professionisti che fino a oggi hanno subito ferite da taglio nell'uso di macchine da scrivere dell'anteguerra (la mia l'ho trovata da un robivecchi) in coro hanno sussurato: "Tacci vostra...e di chi non ve lo dice".
Ma scusate cari "druidi" dell'ODG Nazionale, ci voleva un genio per trovare un'azienda che fornisse un software che blocca tutti i programmi presenti sui pc portatili a esclusione della video-scrittura? Secondo me no. Già da molti anni era presente il software in questione. Non è nulla di iper tecnologico. Bastava andare in un grande negozio di informatica a Parigi e lo si poteva acquistare a pochi franchi.
Evidentemente la nostra dignità vale meno di questo software. Sinceramente è una sconfitta più che una vittoria, visto che siamo ampiamente nel Terzo Millennio. Non a caso siamo l'unico Paese europeo dove bisogna iscriversi a un Ordine.
Almeno si potesse entrare al cinema gratis! Pure i Carabinieri hanno questo piccolo benefit, noi no. Boh!

VELTRONI MEGLIO DELLA VERGINE MARIA

Leggendo l'Unità di questa mattina mi sono soffermato sull'editoriale di Padellaro (direttore del giornale): Il titolo è inequivocabile: "Parole sbagliate". Fa riferimento al j'accuse del Papa Benedetto XVI sul degrado di alcune aree di Roma (io sarei stato anche più cattivo: avrei detto "tutte"). La colpa del sommo Pontefice è di aver, di fatto, colpevolizzato Walter Veltroni e la gestione della municipalità capitolina. Io direi piuttosto che è dovuto arrivare un "prete" (anche se è il numero uno del suo Stato) a dire quello che gli altri pensano, ma che nessuno (anche a livello di giornalismo romano) si permette neppure di sussurrare a un amico: Veltroni non ha saputo gestire Roma e il degrado sotto il suo mandato ha raggiunto livelli record.
Siccome la sinistra governa Roma da ben tre elezioni comunali non potrà dire, questa volta, che è colpa della D.C., di Berlusconi e compagnia cantante.
Ma siccome il buon Walter si è ritirato nella sua nuova loggia (il PD), si ricorda di essere sindaco solo quando gli fa più comodo o per le cose che piacciono più a lui: tagliare i nastri e apparire sui giornali gioioso. E come non potrebbe visto che è stato votato dal 66% dell'elettorato romano. Provasse adesso a candidarsi. Secondo me non supera il 40%.
Una cosa è certa Veltroni per l'Unità è come la Madonna: non si tocca (a priori). Bravo Padellaro, veramente bravo.

giovedì 10 gennaio 2008

QUEL GRAN FIGO DI SARKOZY...

Finalmente un politico frizzante, con una buona dose di ironia, in un mondo di fessi (sostanzialmente). Parliamo del presidente della Repubblica francese Nicholas Sarkozy, che ha saputo dribblare in modo incredibile, nei giorni scorsi, le domande dei media sul suo rapporto con la ex top model Carla Bruni, prendendoli tutti in giro.
Con arguzia ha fatto capire ai media che non accetterà di diventare loro merce di sfruttamento (giornalistico e anche pubblicitario) con il sorriso sulle labbra. La battuta finale è stata clamorosa: "...So che vorreste sapere da me cose incredibili. L'unica grande notizia che posso darvi èche mi alzo la mattina presto e la sera vado a letto tardi".
Un grande...senza parole.

lunedì 7 gennaio 2008

"EH VA BE', MA MICA MUORE NESSUNO..."

Incredibile a dirsi o meglio a sentirsi, ma è il laconico e anche un pò stizzito commento del sindaco di Napoli (Rosa Russo Iervolino) sul caos rifiuti in Campania.
Quando la politica non accetta di essere misurabile (perchè si disinteressa della valutazione quotidiana della gente) e/o di essere reperibile (in quanto sfugge al confronto) direi che è proprio finita.
Tra Iervolino, Bassolino o Pecoraro Scanio non saprei veramente chi gettare dalla "Torre". Forse tutti e tre.
E' incredibile, comunque, che nessuno di loro abbia il buon gusto di accettare la sconfitta (a livello sostanziale per il fallimento nella gestione rifiuti) e di abbandonare il posto che occupa.
Perfino il presidente della Repubblica, che non è notoriamente un uomo dell'opposizione ha dato del caso rifiuti in Campania il giudizio più onesto: "E' una tragedia vera".
A voi lettori anche questa volta il commento di questa situazione indecorosa.

UNA SOLA SCELTA PER BASSOLINO: DIMETTITI!

Non voglio essere cattivo, ma certo a pensare male spesso non si sbaglia (anzi!), diceva il buon Giulio Andreotti.
Tutti stanno parlando del caso rifiuti della Campania e degli scontri a Pianura, dove la gente inizia a ribellarsi contro uno Stato indecente. Secondo me a ragione. Vorrei vedere se mettessero un termovalorizzatore (un inceneritore di monnezza per dirla in italiano) sotto casa del presidente della regione Bassolino, cosa succederebbe nel concreto.
Secondo il portale di informazione politica "L'Informatore" nei mesi scorsi c'è stato un convegno dal titolo "Napoli città ecologica", il cui costo per la collettività è stato di oltre 245 mila euro.
Due sono le cose. O quì si pensa che siamo tutti fessi o quì qualcuno si dovrebbe dimettere per la "vergogna" che sta procurando alla propria regione e al proprio Paese.
E' chiaro che Bassolino non ha saputo gestire un problema atavico per i campani, ma siccome è il presidente della regione se ne deve prendere tutte le responsabilità. Fare politica non è solo andare a tagliare i nastri (come fa qualcuno anche a Roma già da due mandati). Fare politica è risolvere i problemi della collettività. E quì mi sembra che il buon Bassolino non ci è proprio riuscito. Se, poi, anche il ministro Pecoraro Scanio lo volesse seguire per dignità in questa scelta ne saremmo tutti un pò più felici e l'anno inizierebbe almeno con una bella notizia.

domenica 6 gennaio 2008

QUANDO LA QUESTIONE MORALE E' UN PROBLEM BIPARTISAN

Nelle ultime ore è scoppiato il caso di Visco Jr., figlio del più famoso vice-ministro, chiamato a coprire un ruolo dirigenziale all'interno di SVILUPPO ITALIA, "colonizzata" dalla politica sin dalla sua fondazione in perfetto stile bipartisan.
Questa volta chiaramente tocca al Centro-Sinistra e in Sviluppo Italia è entrato il figlio di Visco (uno scoop, così amano dire i miei colleghi, lanciato dal quotidiano ItaliaOggi e ripreso da Dagospia.com).
La pietra dello scandalo è che Visco Jr, lavora chiaramente in una struttura che dipende in termini di direttive politiche e non solo dal dicastero del padre. "E che sarà mai" si saranno detti nel Centro-Sinistra una volta che è scoppiato il bubbone. Forte imbarazzo, ma bocche cucite. Più indecoroso l'atteggiamento dell'opposizione (il cosiddetto "Centro-Destra"). Nessuno ha avuto il coraggio di inveire contro questo ennesimo scandalo collegato alla politica italiana.
Vi chiederete come mai. E' presto detto. Perché, evidentemente, anche dall'altra parte sono tanti e tali i conflitti di interessi (nel pubblico come nel privato) che è meglio stare zitti. E infatti così è finita.
Qual è la morale della favola? Che a Sinistra ci sarebbe da vergognarsi per il fatto in sè, e a destra per l'ammiccante silenzio.
Ma non a caso si parla ormai di "Casta", che è perfettamente bipartisan. Così come la morale, che non esiste più in molti di noi (da tempo). A voi il commento!