venerdì 28 dicembre 2007

MOGGI, NUOVO "MONATTO" DEL TERZO MILLENNIO

L'a.d. della Juventus, il manager francese Jean Claude Blanc, nei giorni scorsi ha avvertito il direttore sportivo Alessio
Secco che era necessario troncare qualsiasi tipo di rapporto con Moggi. "Allo stato non sono emerse prove di comportamenti illeciti del ds Secco -ha dichiarato, successivamente, Blanc- "Vista l'esposizione del suo ruolo, ho tuttavia ritenuto opportuno
ricordargli il dovere di preservare l'immagine sua e del club anche nei comportamenti personali".

Forse mi sono perso un film o forse vivo in un'altra dimensione. Ma non si è sempre detto in questo "BelPaese" che un indagato è "innocente" fino al terzo grado di giudizio. E allora mi chiedo perché ci sono parlamentari italiani ampiamente
condannati che ci rappresentano e che parlano con media e Secco non può parlare con Moggi che, tra l'altro, per la cronaca,
è ancora al primo grado di giudizio (e non si sa assolutamente se perderà a priori)? Anche perchè il teorema del Sistema Moggi è tutto da dimostrare.
Che Paesello...ragazzi.
Non so se Moggi è un Santo o un Diavolo, so solo che era l'emblema del nostro calcio e si rapportava quotidianamente con gli stessi che oggi lo allontanano come un "monatto" del Manzoni. Bella gente vermaente, nel complesso.
Tutti Santi e Vergini gli altri!

giovedì 27 dicembre 2007

ALZIAMO LE "BARRICATE" SUL CASO ALITALIA. SIAMO ALLA VERGOGNA PURA!

In una "fresca" dichiarazione all'Ansa, Roberto Formigoni (presidente della regione Lombardia) ha rilasciato questo virgolettato:
"Il piano di Air France per Alitalia non solo è "di dubbia utilità, ma forse addirittura un danno" per il Paese, e il presidente del Consiglio Romano Prodi é "talmente scarso da essere bocciato senza esami a ottobre" sul tema delle infrastrutture, anzi parlando della compagnia di bandiera e del futuro di Malpensa "ha sbarellato".
Al di là del "Formigoni-Pensiero", credo che solo un Paese senza identità e ormai allo sbando possa lasciare il controllo della propria compagnia di bandiera a un binomio "estero" (Air France-Klm).
Siamo veramente una Nazione senza un progetto, nemmeno in termini di trasporto. Un governo che non ha cura di chi vola per interessi privati o d'affari e che non ha un briciolo di amor proprio è meglio che chiuda la propria avventura prima possibile.
Per il bene della collettività, soprattutto.
Ormai stanno "svendendo" la compagnia di bandiera, che mai dovrebbe finire, in uno Stato serio, nelle mani della concorrenza estere.
Provate a farlo a parti invertite in Francia e Olanda e vi accorgereste che partirebbero subito scioperi e barricate.
Ma in Francia e Olanda conoscono il valore dell'onore, in Italia non più.

Complimenti Paolo Pellegrin per "As I Was Dying"

Difficilmente mi emoziono quando ricevo un libro, ma quest volta sì.
E' una raccolta di fotografie in bianco e nero, trattate a livello di pellicola, come facevano un tempo i fotoreporter in Vietnam, Cambogia, Laos, finendo poi sulle copertine di LIFE o del Time.
Mi fa ancora più piacere fare questa recensione (tra l'altro a un collega che non conosco in alcun modo) perchè il soggetto in questione è un giovane reporter italiano di soli 30 anni. Si chiama Paolo Pellegrin ed ha realizzato per la "Peliti Associati" di Milano un libro di fotografie (dal titolo "As I Was Dying"), dove racconta storie di vita e di morte di gente comune (giovani, grandi, donne e anziani) nelle zone più martoriate del pianeta. Dallo Tsunami in Indonesia, fino alla guerra in Iraq.
Complimenti sinceri a Pellegrin, perchè le sue foto in bianco e nero mi hanno molto più emozionato dell'ultimo libro dalla copertina fuxia/nera di Bruno Vespa.
Sono sicuro che questo Forcolin, che ha appena vinto il Leica European Publishers Award for Photography 2007 (non il solito premio italiano, in stile marketta natalizia, di fine anno) farà grande strada.

mercoledì 26 dicembre 2007

E ADESSO SALDATE I DEBITI AI RISPARMIATORI...

Altro caso di articolo giornalistico tutto rivolto a dare importanza solo a un aspetto della faccenda. Il tema in oggetto è la causa vinta da Bondi (commissario governativo post crack Parmalat) nei confronti di Intesa SanPaolo rea come tante altre banche (e non solo) di essere a conoscenza delle obbligazioni immesse sul mercato nella fase finale della vita del gruppo di Collecchio.
Nell'articolo si parla infatti di nuove risposte importanti sempre sul fronte legale, dove la "nuova" Parmalat potrà incassare tanti bei soldini. Tutto molto bello, ma ai risparmiatori allora verranno a loro volta saldati i debiti che hanno nei confronti dell'aziende parmigiana? Non credo, anzi nell'articolo pubblicato su LaRepubblica.it si parla solo di nuovi investimenti che la "nuova Palrmalat vuole fare per riposizionarsi nel modo migliore sul mercato italiano e non solo.
Ancora una volta è il consumatore, risparmiatore (chiamatelo come volete), che rimane fregato per aver dato fiducia a un'azienda che emetteva prestiti obbligazionari, già sapendo che non avrebbe mai rimborsato quei soldi alla clientela.
E' semplicemente vergognoso.
Sarebbe bello se La Repubblica domani facesse un servizio tra la gente per far sapere cosa ne pensano i risparmiatori di questa causa vinta dalla Parmalat sulle banche.

fonte: LAREPUBBLICA.IT

Collecchio incasa 396 milioni,
dal 2005 entrati nelle casse
di Bondi 1,2 miliardi
GIANLUCA PAOLUCCI
La Parmalat di Enrico Bondi trova l’accordo con il gruppo Intesa Sanpaolo e incassa 396 milioni di euro, che salgono a circa 420 considerando anche Parmatour, Parma Calcio e le altre società «minori» del gruppo che fu di Calisto Tanzi. Accordo soddisfacente per entrambe le parti. Bondi perché porta a casa il più ricco accordo transattivo da quando, nel 2005, ha avviato le azioni legali contro gli istituti di credito coinvolti nel crac. Una politica, quella degli accordi transattivi, che con l’accordo di ieri ha portato nelle casse di Collecchio circa 1,2 miliardi di euro di risorse disponibili per nuovi investimenti e avviata nel 2005 con la transazione con Morgan Stanley e Nextra, allora nel gruppo Intesa. Sommando ai 420 di ieri i 160 pagati dalla società di risparmio gestito, il costo totale per il gruppo Intesa sale a circa 580 milioni di euro, ai quali vanno peraltro detratti i realizzi fatti vendendo le azioni della Nuova Parmalat ricevute al momento del ritorno «in bonis» della società e vendute in seguito sul mercato e altri 20 milioni di euro circa in azioni e warrant che andranno a Intesa sulla base dell’accordo di ieri.

L’accordo raggiunto ieri - con l’aSsistenza degli studi legali Benessia e Pedersoli per la banca e dello studio Lombardi per Parmalat - chiude tutte le «partite» aperte nei confronti del gruppo: quelle verso Intesa Sanpaolo (con 310 milioni, che comprendono anche un’azione risarcitoria aperta contro Banca Imi), verso Cariparma (83 milioni) e verso Biverbanca (3 milioni di euro). La richiesta di Parmalat era per 3,2 miliardi di azioni risarcitorie e altri 1,7 miliardi di revocatorie. I saldi saranno materialmente nelle casse di Parmalat entro pochi giorni, già entro la fine dell’anno. Per quanto rigurda Intesa Sanpaolo, 240 milioni sono già coperti dagli accantonamenti effettuati a bilancio, mentre la parte restante, circa 87 milioni di euro, peseranno sul conto economico del quarto trimestre di Ca’ de Sass. Per la ex controllata Cariparma gli accantonamenti 90 milioni effettuati negli esercizi precedenti, ha spiegato il gruppo in una nota, coprono integralmente gli impegni assunti con l’accordo sia per quanto riguarda Parmalat spa che per le amministrazioni straordinarie di Parmatour, Parma calcio e delle società del gruppo in amministrazione controllata.

Dopo l’ultimo accordo, restano ancora aperte una serie di cause risarcitorie importanti. In Usa, innanzitutto, dove oltre alla maxicausa contro Bank of America (10 miliardi di dollari la richiesta dei legali Bondi) ci sono anche, al tribunale di New York e a quello del New Jersey, le cause contro Citigroup e contro i revisori di Grant Thornton. Dagli Stati Uniti qualche indicazione dovrebbe arrivare già nei primi mesi del nuovo anno. Il capo dell’ufficio legale di Collecchio, Nicola Palmieri, aveva dichiarato in settembre di aspettarsi «una decisione sommaria del giudice della Corte di New York entro il primo trimestre 2008». Il contenzioso con Citigroup dovrebbe invece iniziare nel marzo 2008 nello Stato del New Jersey.

In Italia restano ancora da definire una serie di cause legali importanti. In primis, quella con Banca di Roma. Ma anche quella con Unicredit-Ubm, che era parte di una azione risarcitoria da 1,9 miliardi in solido con Caboto e Intesa per alcune emissioni di bond del gruppo.

COLLINA SOTTO SCORTA, MA NESSUNO CONOSCE IL REALE PERCHE' DI QUESTO PROVVEDIMENTO

Stasera parliamo di "Informazione", tema a me caro anche e non volendo per la professione che porto avanti da oltre 16 anni.
Il caso in esame è la notizia sulla scorta data a Collina, designatore degli arbitri delle partite del nostro campionato.
Questo è un lancio di una nota agenzia tricolore, ma dovunque si vada non si riesce a capire la cosa più importante: perchè Collina è sotto scorta a causa delle minacce di morte. L'unica cosa che si sa o che ci fanno sapere i colleghi dell'informazione è che riguarda il suo lavoro.

DI SEGUITO IL TESTO:
''E' una cosa che deve far riflettere''. Pierluigi Collina, designatore arbitrale, da circa un mese vive sotto scorta dopo alcune minacce ricevute. Il numero 1 dei fischietti italiani è costantemente seguito da due agenti per decisione del prefetto di Lucca.
''Chi vive questa esperienza è amareggiato, non solo nel mondo del calcio. E' una cosa della quale avrei preferito non parlare, ma ormai visto che è di dominio pubblico, dico solo che è qualcosa che fa riflettere'', dice l'ex arbitro viareggino ai microfoni del Tg1.

Commento finale: Quello che è sconsolante è la corsa a dare tutti la stessa notizia senza avere mai un briciolo di curiosità e di amor proprio nelle cose che si fa per vivere. Ma è possibile che a nessun giornalista italiano sia venuta l'idea di chiedersi il "perchè" di questa scorta?

UN GOVERNO COL PIEDE NELLA FOSSA...

Dini: ''In Senato il governo non ha più i numeri''

Dura critica del leader dei Liberaldemocratici al premier: ''Da Prodi solo annunci e mosse disperate. L’esecutivo oggi raccoglie soltanto il 25% dei consensi nel Paese''.
Proprio ieri il premier Prodi aveva ironizzato sulle dichiarazioni di malessere del Paese enunciate da Silvio Berlusconi (Forza Italia), parlando di frasi in stile "Al lupo al Lupo".
Putroppo, invece, quello che dice Berlusconi è vero, anche se parte dalla opposizione politica. Il Paese è allo stremo. I salari degli Italiani sono tra i più bassi d'Europa e personalmente non vedo plausibili i dati presentati dall'Istat, mese dopo mese.
Mi sembra che nessuno quando fa queste indagini interroghi realmente il popolo. Si dà sempre una visione parziale della realtà.
Qui l'obiettivo primario è far ripartire i consumi e quindi la produttività delle aziende. Ma se si continua a vessare il popolo con un prelievo fiscale da Terzo Mondo come si pensa di far ripartire la locomotiva?
Perchè nessuno, da sinistra a destra (passando per il Centro), non propone di far scaricare agli italiani tutte le spese che sostengono nel corso dell'anno solare. Se io sapessi di potermi scaricare le scarpe dei miei bambini probabilmente ne comprerei tre di paia invece di uno a bimestre. Abbiamo Bersani, Tremonti, illustri economisti (come Brunetta) e nessuno è mai arrivato a queste conclusioni? E' chiaro che la gente cerca allora di evadere lo Stato, perchè è iniquo pagare oltre il 40% di tasse.
Praticamente lo Stato è "nostro" socio solo quando si guadagna, mentre se si "fallisce" è il primo a scappare.
Siete veramente sicuri di essere in una democrazia? Iniziate a ragionare sulle cose con la vostra testa, non leggere troppo i giornali (ve lo dice un giornalista).

martedì 25 dicembre 2007

Una cosa che mi ha fatto molto arrabbiare in questi giorni è la qualità del Servizio sanitario nazionale italiano.
Se si ha bambini a Natale è meglio farsi il segno della croce. Il 24 dicembre è pre-festivo e chiaramente il/la pediatra
non lavorano. Però c'è sempre un foglietto che ti dice che dal 27 dicembre (nel pomeriggio) potrai far riferimento al "sostituto".
E se prima un poveraccio con un bambino ha un problema grave che può fare? La farmacia di turno (una ogni otto km) ti farà presente che c'è la "guardia medica" (provate a chiamare la vigilia del 24 e vedrete chi vi risponderà: nessuno).
Una volta che ci si è messi l'anima in pace anche sulla guardia medica, scoprirete che l'unica ancora di salvezza è l'ospedale.
Dopo essere impazziti per trovare la tessera sanitaria (una fotocopia in bianco e nero "Marcissima") volerete al più vicino pronto soccorso. E qui scoprirete che se state male a Natale dovete sperare che l'ospedale in esame abbia lo "specialista" che a voi interessa, altrimenti il bambino/a sarà visto/a da un "generico" che non avrà nemmeno voglia di vederlo.
Provare per credere. Il tutto >"farcito" da due ore minimo di attesa, perchè siete quasi sicuramente codice "verde" (e ben vi dice visto che se foste codice bianco dovreste anche pagare 25 euro di contributo fisso). E allora come italiani vi chiederete: "Ma nelle tasse che pago non dovrebbero essere inclusi anche questi soldi'".
La risposta è no!
Il nostro destino è pagare, pagare e poi ancora pagare.....

La "Mission" di Marcel Vulpis e Dintorni

"Marcel Vulpis e Dintorni" è un blog-arena, nato per raccontare le "anomalie" del nostro BelPaese. Tutte le cose strane che ci fanno incazzare e che nessuno di noi ha il coraggio mai di evidenziare, forse per pigrizia o indolenza (il più grande male degli italiani).
Come "giornalista" sarà per me un piacere andare a pizzicare le storture del nostro Sistema, quale che sia il settore: dalla Sanità, alle Banche, passando per la Burocrazia.
Un Blog in stile "Grillo", con un pizzico in più (spero) di riflessione (amara) sui fatti.
Come giornalista mi dissero all'epoca dell'esame da "professionista" che il giornalista deve essere curioso, cattivo, cercare quello che gli altri non cercherebbero, un pò anche insolente (soprattutto nei confronti dei cosiddetti "padroni").
Spero di non deludervi.
Marcel Vulpis