mercoledì 23 gennaio 2008

CHE BELL'AMBIENTINO LA FINANZA ITALIANA...

Fino a qualche mese fa i principali giornali economici dedicavano agli ex top manager di Banca Italease le copertine dei giornali e c'era la gara a ritrarre l'A.D. con splendide giacche tagliate su misura...Oggi l'infausto annuncio che arriva direttamente da Reuters.
Un'altra pagina di vergogna dei giornali economici italiani sempre pronti a osannare questi top manager, che poi periodicamente si fanno trovare con le mani nella marmellata. Veramente tutti bravi e si fa anche l'esame all'Ordine per leggere queste cose.


dalla REUTERS di oggi pomeriggio
Il Nucleo provinciale di polizia tributaria della GdF di Milano ha arrestato oggi l'ex amministratore delegato di Banca Italease Massimo Faenza, l'ex vicedirettore generale Roberto Fabbri, l'ex AD di Italeasing Massimo Sarandrea, e gli intermediari Claudio Calza e Luca De Filippo nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura di Milano sull'attività in derivati posta in atto dalla precedente gestione della banca.

Lo hanno riferito fonti giudiziarie, aggiungendo che fra le ipotesi di reato al centro dell'ordinanza d'arresto firmata dal gip Cesare Tacconi su richiesta del pm Roberto Pellicano, ci sono associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita e, solo per Faenza, ostacolo all'attività della Consob.

Le fonti hanno aggiunto che dei cinque arresti, uno è stato effettuato a Milano, uno a Ravenna e tre a Roma. Gli uomini della Gdf hanno inoltre eseguito una ventina di perquisizioni e hanno posto in atto in tutta Italia un centinaio di sequestri di conti correnti e dossier titoli.

Non è stato possibile al momento contattare i legali di nessuno degli arrestati.

GIUDICE: "OPERATIVITA' DERIVATI INGIUSTIFICATA PER INTASCARSI UP FRONT"

Nell'ordinanza d'arresto di 48 pagine - letta da Reuters - il giudice scrive che l'associazione a delinquere "operava in modo da incentivare e realizzare una operatività in derivati del tutto ingiustificata in relazione alle necessità della clientela di Italease, al fine di appropriarsi illecitamente di parte degli 'up front' generati in favore di se medesima o dei due mediatori sopraindicati, attraverso pagamenti ingiustificati ai suddetti mediatori relativi ad attività inesistenti o comunque attraverso pagamenti non dovuti perché in violazione agli accordi quadro conclusi con gli stessi mediatori".

Fra i partecipanti alla "associazione a delinquere finalizzata a commettere reati di appropriazione indebita ai danni della stessa banca... verso interessi di arricchimento personale", si legge nell'ordinanza, i magistrati citano, oltre ai cinque arrestati, anche Walter Goldoni, ex responsabile dell'ufficio Financial Banking di Italease.

L'8 gennaio Italease, aveva comunicato di aver presentato in procura a Milano un esposto denuncia-querela nei confronti di ex dipendenti e procacciatori, che non lavorano più per il gruppo, per ipotesi di reato commesse a suo danno.

Da tempo i pm milanesi conducevano un'inchiesta per aggiotaggio informativo, false comunicazioni sociali e ostacolo all'autorità di vigilanza, con agli atti, oltre all'esposto e a documentazione fornita dalle indagini interne della nuova dirigenza, un rapporto Consob e l'esposto del luglio scorso con cui Bankitalia - che stimava perdite da derivati per Italease per 500 milioni di euro - chiese il rinnovo dei vertici della banca.

LE INTERCETTAZIONI: "CI SONO COMMISSIONI PAGATE A FRONTE DI NIENTE"

Fra le fonti di prova da cui vengono desunti i gravi indizi di colpevolezza a carico dei cinque, il giudice Tacconi cita: i cinque esposti presentati Italease a firma del nuovo AD Massimo Mazzega; la relazione di un'economista dell'Università Cattolica di Milano cui Italease aveva conferito l'incarico di un'analisi dell'operatività in materia derivati sotto la gestione Faenza; la consulenza tecnica della procura; le risultanze dell'ispezione di Bankitalia sfociata nella denuncia in procura; le denunce da chi aveva concluso gli Irs (ossia i derivati); testimonianze di dipendenti della banca; le dichiarazioni dell'immobiliarista romano Danilo Coppola arrestato dalla procura di Roma; le intercettazioni del luglio e del novembre 2007; gli atti di indagine degli inquirenti di San Marino.

Fra le intercettazioni telefoniche, nell'ordinanza viene citata quella del giugno 2007 fra Maurizio Gobetti, allora responsabile dei Servizi Affari Generali di Italease, e Maurizio Biliotti, responsabile della Direzione Organizzazione della Banca Popolare di Milano.

I due, si legge, parlano dell'ispezione della Banca d'Italia presso Italease. Gobetti dice: "Qui ci sono degli aspetti... di commissioni pagate a fronte di niente... capisci cosa voglio dire... sconfinano nel lecito e nel non lecito... probabilmente le problematiche più importanti sono su quel lato lì... di liceità delle cose... ".

Il giudice, per giustificare le esigenze cautelari, cita una "concreta ed attuale pericolosità specifica" perché gli indagati continuano "a mantenere contatti e ad operare nello stesso campo in cui sono stati commessi i reati oggetto del presente procedimento...", e "non va posto in secondo piano il pericolo di inquinamento probatorio".

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